Al Prof.
Lamberto Mercuri
Direttore responsabile di
"Lettere ai compagni"
A proposito di "Pippo, martire della libertà" comparso su
"Lettera" dell'ottobre 1991, pagina 10. Sorpreso, incredulo ed
un po' indignato, leggo e rileggo la presentazione al
discorso tenuto dall'amico prof. Petracchi il 28 luglio c.a., al Pian di
Novello.
Dietro la
spinta del risentimento avevo preparato una risposta nella quale confutavo
ogni affermazione errata (quante in così poche righe !). Ho poi rifatto il
tutto, cercando di essere meno prolisso e più breve possibile. Certo che è
difficile rinunciare a qualche battuta a proposito del capo militare
"superbo su quel suo cavallo bianco". Forse chi riporta
l'immagine alla vostra memoria voleva solo fare della retorica (non c'è
riuscito), oppure ha fatto confusione con personaggi del genere
Mussolini, Gheddafi, Saddam Hussein (forse, inconsciamente, si sente attratto
da cotali figure?).
E quel "riportare alla vostra memoria", cosa vuol significare: forse
che voi avete veduto Pippo sul "bianco, alato, destriero"? Non
diciamo fesserie! Fermo restando il fatto che Pippo niente aveva del
dittatore sanguinario e del comunista libertario, lui,
amante della libertà come pochi e rispettoso della libertà degli altri
e il cui pensiero politico si rifaceva a Mazzini e, credo, alle idee di
Giustizia e Libertà.
Lo
sguardo mi torna alla frase " ha combattuto sulla linea
Gotica, reclutando gran parte dei suoi uomini proprio
nel territorio di Cutigliano". Tre errori in due righe!
Perché noi abbiamo combattuto ANCHE sulla linea Gotica (sapete dove
passava?), ma anche molto dietro, in Emilia, nella valle della
Lima, sul massiccio delle Tre Potenze, nella zona del Libro
Aperto. E anche davanti alla detta
linea di fortificazioni.
"Reclutare. Nel linguaggio militare, riferito a contingenti di uomini,
sceglierli per il servizio obbligatorio" (Devoto-Oli. Vocabolario
della lingua italiana). Esempio di disinformazione: non eravamo
reclutati, eravamo tutti volontaria. E non provenivamo da una
particolare zona ma "da oltre 125
Comuni
d'Italia (intellettuali, studenti, militari, contadini, operai"
(dal citato discorso di Giorgio Petracchi, da voi
pubblicato senza averlo letto, evidentemente).
Ci sono anche altre inesattezze ed errori, ma mi
bastava mettere in evidenza i più gravi e sottolineare la scarsa cura con
cui, troppo spesso, si scrive sulla resistenza in Italia.
Con preghiera di pubblicazione. Lucca 28 novembre 1991 Distintamente,
Aldo Battaglini
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