Dal
MEMORANDUM del 1^Lt ( tenente) Roger H. Hollingshead
A
capt Abrignani…
…il
5 nov. ’44, al capobanda “Pippo” sono inviati tramite
“ground infiltration” ( via terra visto che erano schierati 7 km davanti alle truppe del B.E.F.
( i Brasiliani) tra gli altri…
…“
80 fucili, calibro 30 ( americano)…
merita
, a mio giudizio, soffermarsi
ad analizzare questo dato , in quanto:
preciso;
cal 30 americano, vuol dire cal. 0.30,06 inch. ( è espresso in
centesimi di pollice) e corrisponde pressappoco all’italiano
7,62;
analitico;
80 fucili, son molti... viene da chiedersi di
che tipo saranno? E saranno gli unici riforniti,
analizzando le liste di carico successive…infatti,
successivamente si
parlerà di carabine M1 Winchester, e di fucili Springfield M1
1903 con relativi caricatori da 30 e da 5.
Molto
probabilmente, considerato
la dizione “fucili cal. 30” , si tratta di 80 fucili
semiautomatici GARAND
M1, quello che durante
la II^WW sarà “il fucile”, o come disse G. PATTON “il
miglior attrezzo per il soldato mai costruito”
Arma
individuale dell’esercito americano, viene adottata il 9 gen.’36;
la studia un canadese John Cantius GARAND, su input di un capitano
americano tale O.B. Mitcham, che propone vari modelli,
ripetutamente bocciati agli stati maggiori americani.
Il
suo trasferimento alla Springfield Armory
nel 1919 gli permette di migliorare gli studi e elabora la
versione definitiva della arma a “recupero di gas”.
L’esercito
americano sarà il primo ad avere in linea un’arma
semiautomatica a recupero di gas; questo significa elevata cadenza
di tiro, volume di fuoco, stabilità, insomma una tecnologia
maggiore degli altri eserciti e soprattutto, molto prima.
La
versione definitiva, migliorata nel sistema di recupero (nei primi
prototipi l’arma si
inceppava misteriosamente al 7 colpo…) fu introdotta il 26 ott.’39
e sarà quella che entrerà in uso.
Quest’arma
combatterà su tutti i fronti. ( e combatte ancora oggi, in mano a
molti guerriglieri…)
Nel
deserto a Passo Casserine in Tunisia, durante lo sbarco in
Normandia, aviolanciata il D-DAY con i parà della 82^ e della
101^ Div.parac., a Bastogne, sul Reno, In Italia con la 5^ Armata,
sul teatro del Pacifico contro i giapponesi, e dopo la guerra
anche in Corea.
Ha
equipaggiato dopoguerra, grazie alla cessione
gratuita, il ricostituito Esercito Italiano fino a pochi
anni orsono e adesso è in posizione “riserva di
mobilitazione”; non dimentichiamo che un potente fucile
d’assalto italiano , “il F.A.L. BM 59” deriva dalla
trasformazione effettuata dalla industria nazionale Beretta
proprio sui Garand M1.
Propriamente
denominato fucile semiautomatico M1, ha un pacchetto caricatore da
8 colpi, pesa 4,4 kg, è lungo 110 cm. La gittata effettiva è
spaventosa: con l’arma inclinata a 38 ° si raggiungono i 3,000
mt. Quella pratica è sui 400/600 mt.
Può
montare due tipi di pugnali baionetta. Inoltre, per quest’arma
viene sviluppato un accessorio denominato TROMBONCINO
LANCIAGRANATE che si monta al termine della canna, e consente di
inserire una granata anticarro
per la difesa ravvicinata dai blindati, o una a effetto
schegge a tiro curvo antipersonale.
Un
potente moltiplicatore di potenzialità per un’arma di quell’epoca.
Inoltre
ha una serie di accorgimenti che lo rendono davvero un ottimo
“fucile d’assalto”: la cinghia di trasporto, presenta dei
rivetti doppi ottonati,posizionati in modo preciso per poter usare
l’arma come lanciagranate a tiro curvo ( come un piccolo
mortaio) e sistemando opportunamente il piede dentro la cinghia si
ottengono tre posizioni di tiro predeterminate. Il mirino è del
tipo “distanziometrico”, consente cioè di poter stimare le
distanze di tiro con pochi accorgimenti pratici.
La
tacca di mira, alla base del castello, è regolabile sia
lateralmente per correggere il vento forte, sia in profondità per
compensare errori di caduta. Ogni clic sposta il punti di arrivo
del proiettile di 2, 5 cm a 100 mt; facile da azzerare. Il corredo
di pulizia è contenuto completamente all’interno del calcio. Il
ponticello è ribaltabile per armare il cane, e la leva di
sicurezza presenta un foro del calibro della cartuccia per provare
le munizioni rinvenute sul campo di battaglia.
Di
quest’arma verranno sviluppate due versioni per tiratori scelti
denominate M1 C e M1 D ( in
italiano TS , Tiratore Scelto) , con cannocchiale montato
lateralmente a sx per evitare di inteferire con la manovra di
caricamento dall’alto.
La
sua diffusione nell’ambito della XI^ zona, è relativamente
…scarsa, infatti si legge del solo rifornimento iniziale di 80
unità, poi seguito dai meno ricercati ( ma non meno potenti)
fucili M 1903 Springfield a 5 colpi e funzionamento
ordinario ( vuol dire … manuale, leva di caricamento a dx )
rimanenze della I^ W.W. e dalle meno potenti e più leggere
carabine Winchester M1 cal .30 destinate a impieghi secondari…
Il
GARAND M1 fu prodotto in grandissime quantità dagli stabilimenti
di Winchester e di Springfield ma a volte furoro commissionate
partite di pezzi anche a fabbriche minori tipo la Singer…!
Aveva
un ..difetto diciamo: al termine degli 8 colpi, il pacchetto
caricatore veniva espulso verso l’alto con forza, rivelando che
il tiratore aveva terminato le munizioni e stava ricaricando…
Come mai così pochi fucili GARAND agli uomini di PIPPO?
Probabilmente
la 92^ li teneva per
se, essendo migliori, costosi, e..misurati…
Poi
forse non erano proprio così graditi …e
le ragioni
potrebbero essere molteplici:un pò peso,…era un’arma di tipo
“avveniristico” per quell’epoca… (a recupero di gas…)
non la conoscevano certo gli italiani, che erano fermi al
moschetto ’91 o al MAB M38 armi con tecnologie vecchie e
obsolete ma comunque conosciute tra ex-militari del R.E.I. e
quindi conosciute un pò da tutti per la formazione paramilitare
impartita da regime fascista prima della guerra.
Quest’arma
a funzionamento semiautomatico, in cui occorreva assolutamente
tener pulito il foro presa gas
vicino alla volata, ( basta ricordare le scene dello sbarco
in Normandia dove i soldati sui mezzi da sbarco mettevano i
preservativi sulle canne per mantenere pulito il foro presa gas
dallo sporco e dalla salsedine, che avrebbe altrimenti provocato
inceppamenti ) con l’alzo graduato in pollice e relativi
centesimi, non incontrò subito il favore delle truppe partigiane,
che preferivano armi più semplici, in genere mitra, pistole
mitragliatrici o carabine e moschetti.
In
sintesi, una ottima arma , per soldati professionisti, che
necessitava di un buon addestramento iniziale per ottenere i
massimi risultati.
La
sua istruzione era contenuta in un manuale denominato FM 23-5 e
altri. ( FM stà per Field Manual, manuale da campo )
Munizionamento:
Standard
Testo
a cura di Abrahms
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