I neri della Buffalo e la perpetua Romina

Paolo · Registrato: 16/09/08 19:52

Un curioso articolo ne "Il Tirreno" del 04 novembre 2007

I neri della Buffalo e la perpetua Romina
il Tirreno — 04 novembre 2007 pagina 05 sezione: VIAREGGIO

Quando gli uomini della divisione Buffalo volevano fare fichi-fichi con la perpetua. Ma andiamo per ordine. Se il film di Spike Lee, Miracolo a Sant’Anna, (per il quale in questi giorni si è scatenata la polemica del falso storico) vuol ricordare quanto sia stato importante l’intervento delle truppe di colore americane nella campagna di guerra d’Italia, c’è da dire che queste non erano ben viste dalla popolazione di Camaiore. Per due motivi: perché molti militari erano quasi sempre ubriachi, ma, soprattutto, per le molestie sessuali, che spesso arrivavano a violenze, alle donne. In questo scenario si inserirono i ragazzini della banda di “Fuor di porta”, della quale faceva parte anche chi scrive, ed il cui leader era “Prillo”, al secolo Aldo Dal Torrione, che trovavano ogni occasione per giocare. Nel dicembre del 1944 i militari “parcheggiarono” alcuni carri armati leggeri in via Tabarrani, fuori porta Lombricese, appunto. Questi, destarono subito la curiosità dei ragazzini, i quali, eludendo la sorveglianza delle loro famiglie ed ormai abituati a tutte le situazioni belliche, ne combinavano di tutti i colori. Un giorno si accorsero, che nessuno sorvegliava i mezzi e che questi erano anche aperti. L’operazione “sabotaggio” scattò immediatamente. Il primo giorno fu trafugato tutto quanto c’era da magiare: cioccolato, scatolette con biscotti, carne, latte condensato, ecc., perfino un tacchino in un barattolo gigante. Il giorno successivo, tutto quanto poteva essere portato via: dal dentifricio, ai barattoli di grasso che servivano per lubrificare gli ingranaggi e perfino tutte le munizioni. Successe che, subito dopo la seconda “incursione”, la vigilia di Natale, i tedeschi avevano sfondato il fronte in Garfagnana e voci riferivano che stavano marciando verso Lucca. La colonna dei carri armati leggeri partì a tutto gas in quelle condizioni. La “banda”, quando poteva, si avvicinava al campo militare di Ponte alla Gora, dove erano piazzati dei cannoni che bombardavano al di là della linea gotica. Tra i militari e loro si era instaurata una certa amicizia. Un pomeriggio, due “neri” chiesero ad alcuni ragazzini della “banda di fori porta” se gli indicavano due donne, con le quali fare fichi-fichi, ossia fare all’amore. I ragazzi presero la palla al balzo, si fecero dare per compenso alcune cioccolate, noccioline americane e gomma da masticare. Si incamminarono lungo via XX Settembre, dicendo ai militari di seguirli. Poi bussarono alla porta di un palazzotto e li lasciarono soli ad attendere. Si aprì una finestra e si affacciò una donna ancora abbastanza giovane, la Romina, perpetua di monsignor Cesare Marcucci, Priore di Camaiore. Subito i militari di colore dissero di volere fare fichi-fichi, al che l’ingenua donna non capiva. Si ritirò in casa ed un po’ agitata disse al Priore: «Ci sono giù due neri, che debbono essere matti, vogliono i fichi di questa stagione». Il prete aprì la porta e dall’alto dei circa due metri chiese cosa volevano. Fu a quel punto che i militari si resero conto si essere stati gabbati da quei ragazzini, che non si presentarono più all’accampamento di “ponte alla Gora”. - Giovanni Ghirlanda

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